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Il prossimo avversario: il Chieti

Chieti è un comune italiano di 51.614 abitanti, capoluogo dell’omonima provincia in Abruzzo. Gli abitanti di Chieti si chiamano teatini dall’antico nome latino e greco della città, Theate o Thegeàte, Θεάτη o Θηγεάτη in greco.

STORIA

La Società Sportiva Dilettantistica Chieti Calcio a r.l., meglio noto come Chieti Calcio o semplicemente Chieti, è una società calcistica italiana con sede nella città di Chieti. Fondata nel 1922, oggi milita in Serie D ed è iscritta al suo primo campionato nel 1925; dal 1970 disputa le sue partite interne allo Stadio Guido Angelini, impianto capace di ospitare 12.750 spettatori.

Dopo vari campionati nelle serie minori, l’esordio in Serie C nazionale avvenne nella stagione 1940-41, nel girone F, nel quale vennero inclusi anche  Ascoli, Fano, Rimini, Sambenedettese, Pescara a Teramo. Il girone venne vinto dal Pescara, mentre la squadra teatina si classificò al sesto posto. Il bomber della squadra fu Di Luzio con 8 centri.

Terminata la guerra la vita riprese normalmente anche nel calcio ed il Chieti, nella stagione 1945-46, fu ammesso alla Serie C, nel girone B. L’allenatore era Moretti. Al termine della stagione ci fu un quarto posto per i colori neroverdi e il bomber fu Pietrangeli con 16 reti.

Dopo tornei mediocri cominciò l’era di Guido Angelini, presidente dal 1962 al 1977. Successivamente, a lui venne intitolata l’impianto casalingo dei teatini.

GLI ANNI DUEMILA

Nel campionato 2000-2001, in C2 girone B, il Chieti, con alla guida Gabriele Morganti venne promosso in C1 vincendo i play-off contro il Teramo (1-1 a Teramo con gol teatino di Sanguinetti e 1-0 a Chieti con gol di Pignotti davanti ad oltre 7000 tifosi neroverdi). In quella squadra l’asso fu il romano ma abruzzese di adozione (vista la teatinità del padre di origine di casalincontrada) Fabio Grosso e il capocannoniere fu Aquino. Nel biennio 2001-2002 e 2002-2003, sotto la guida del tecnico Piero Braglia, il Chieti offrì un discreto spettacolo e riuscì a centrare due campionati di medio alta classifica. Il campionato 2003-2004, sotto la guida di Dino Pagliari vide il Chieti concludere a ridosso della zona play-off ed ottenere il record di punti ottenuti nel campionato di C1 (48). Il bomber della squadra era un giovane di proprietà del Torino di grandi speranze: Fabio Quagliarella. Nella stagione 2005-2006 il Chieti al termine della stagione conclude il suo campionato all’ultimo posto della classifica del girone B della Serie C1. In estate due imprenditori romani (Paolo Di Stanislao e Giuseppe Ielo) si manifestano disposti ad accolarsi parte dei debiti e rilevano la società. Per motivi ancora non ben chiari Di Stanislao e Ielo non iscrivono la “Chieti Calcio”, che tuttavia esiste ancora e non risulta fallita.

Nella stagione 2006-2007 fu fondata dal presidente Giustino Angeloni la A.S.D. Chieti che partecipò al campionato di Promozione Abruzzese (Girone B). Nella penultima giornata il Chieti festeggiò la matematica promozione in Eccellenza, dopo la vittoria sul Vestina Penne. I 1200 tifosi teatini a seguito della squadra invasero pacificamente il terreno di gara di Penne per festeggiare assieme a giocatori, allenatore e presidente.

Nella stagione 2007-2008 il Chieti festeggiò la promozione in Serie D; nella stagione 2008-2009 il Chieti giocò nel girone F della Serie D. In questa stagione l’avvio fu pessimo (2 punti nelle prime 7 giornate) e così la dirigenza effettuò una rivoluzione tecnica: Pino Giusto sostituì in panchina l’esonerato Cifaldi e nel ruolo di direttore generale arrivò Enzo Nucifora. Quest’ultimo cambiò quasi completamente la rosa ed i risultati non tardarono ad arrivare tanto che, dalla penultima posizione, la squadra (trascinata dai bomber Genchi e Rosa e dal capitano Tatomir) risalì rapidamente la classifica (nel girone di ritorno risulterà essere la squadra ad aver realizzato più punti) concludendo il campionato al quarto posto e guadagnando i play-off, nei quali sarà eliminato per mano del Casoli. Nella stagione 2009-2010 la S.S.D. Chieti (trasformatasi prima dell’inizio della stagione dalla precedente A.S.D.), a seguito di una formidabile ed entusiasmante rimonta, con in panchina il neo tecnico Vincenzo Vivarini, ha concluso il campionato al primo posto del girone F della Serie D ottenendo la promozione in Seconda Divisione. Dopo soli 4 anni di permanenza tra i dilettanti dunque, alla luce di tre promozioni in quattro anni, la società teatina ritorna nel campionato professionistico di Lega Pro e cambia denominazione in S.S. Chieti Calcio.

La stagione 2010-2011 parte senza grossi proclami da parte della società, che allestisce una squadra molto giovane pur confermando i migliori elementi della stagione precedente. La stagione inizia molto bene e, prima della pausa natalizia, la compagine teatina si trova in terza posizione (a pari merito con i cugini aquilani) anche grazie al gioco veloce e spettacolare che il tecnino Vivarini ha impresso alla squadra. Chiude il campionato al 6º posto ad un solo punto dalla zona play-off. Nella stagione 2011-2012 la società teatina allestisce di nuovo una squadra molto giovane, con in panchina il neo tecnico Silvio Paolucci. Al termine della stagione il Chieti riesce a piazzarsi in quarta posizione, qualificandosi ai play-off: il Chieti vince la semifinale contro l’Aprilia, ma perde la finale contro la Paganese.  Nel campionato 2013-2014 la squadra ha un buon avvio ma, a causa di un girone di ritorno nettamente al di sotto delle aspettative  e viene retrocessa in Serie D.

Nella stagione 2014-2015 viene scelto come allenatore Donato Ronci e, dopo varie vicissitudini societarie, le dimissioni del presidente Bellia (il quale resta tuttavia al timone sino al termine della stagione) e la contestazione perenne della tifoseria organizzata (che chiedono a gran voce un cambio societario), la squadra (imbottita di giovani e allestita in ritardo) chiude la stagione al sesto posto (perdendo il treno play-off all’ultima giornata). Dopo diversi incontri e trattative a inizio giugno arriva la fumata bianca societaria: il Chieti viene acquisito da una cordata romana capeggiata dall’imprenditore Giorgio Pomponi il quale, il 12 giugno in conferenza stampa, si presenta ai tifosi con programmi ambiziosi dichiarando subito che l’obiettivo è quello di riportare, nel giro di una stagione, la Chieti calcio tra i professionisti e di costruire un settore giovanile all’avanguardia. In conferenza stampa viene presentato ai tifosi anche Aldair: l’ex romanista avrà il compito di segnalare alla Chieti Calcio giovani talenti (brasiliani e non) e di supervisionare il settore giovanile neroverde.

Nel 2016, dopo una stagione tra molti bassi e pochi alti, Pomponi decide di vendere la società, ma non arrivano proposte serie fino a luglio, quando la società viene ceduta a Mauro Giacomini. Pomponi, visti i lunghi tempi per il closing, decide di iscrivere comunque la squadra al campionato.

 

L’allenatore: 

Alberto Mariani è stato sulla panchina dell’Ascoli Beretti nella sfortunata stagione 2013/14. Durante quell’anno fu anche il vice allenatore della prima squadra nel periodo con Bruno Giordano mister. Con il fallimento della società e l’arrivo del nuovo presidente Francesco Bellini venne sollevato dall’incarico. L’anno successivo è stato il mister della Primavera della Salernitana.

La rosa:

Mister Mariani ha già utilizzato ben 29 giocatori di cui tre portieri: Claudio Zaccagnini, l’ex Ascoli Mirko Ronchi e l’ex Monticelli Roberto Mecca (per lui 12 presenze nello scorso campionato alla corte di mister Stallone). In difesa i più presenti sono stati il classe ’97 Antonio Trozzo (dal settore giovanile della Salernitana) e l’ex Isernia Mattia Tuccia. A centrocampo spiccano le qualità dell’ex Avellino e Campobasso Filippo Viscido e del nuovo arrivato (esordio con il Matelica la settimana scorsa) Nicola Botticini. In attacco da tenere d’occhio Alessio Faella, capocannoniere con due gol, Matteo Alessandroni e Francesco Faccini, protagonista della promozione della Vastese con 12 gol nella scorsa stagione.

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