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Il prossimo avversario: la Vis Pesaro

PESARO

Pesaro è un comune italiano di 94 582 abitanti, capoluogo con Urbino della provincia di Pesaro Urbino nelle Marche. È il 2º comune per popolazione della regione, dopo Ancona, e il 51º a livello nazionale. Affacciata sul mare e attraversata dal fiume Foglia, Pesaro è un centro balneare e industriale situato tra due colline costiere: il San Bartolo e l’Ardizio; il suo centro storico è ricco di monumenti, specie del periodo rinascimentale. È conosciuta con il soprannome di Città della Bicicletta, per via della vasta rete di piste ciclabili estesa sul suo territorio (che rende Pesaro la prima città in Italia per numero di spostamenti urbani in bici, a pari merito con Bolzano); e con quello di Città della Musica, per via del forte legame con il compositore pesarese Gioacchino Rossinie la sua musica. Inoltre Pesaro è stata nominata Città Europea dello Sport 2017 ed è attualmente candidata ufficiale per l’Italia a Città Creativa dell’Unesco.

La Storia

La Vis Pesaro 1898 è una delle società calcistiche, tuttora esistenti, più antiche d’Italia. Il primo nome adottato, alla fondazione, fu Vis Sauro Pesaro, ma in seguito cambiò denominazione in Vis Pesaro, grazie ai successi avuti con il calcio. Essa fu, inizialmente, una polisportiva che si occupava degli sport più vari come il pallone col bracciale, il nuoto, l’atletica e, dal 1906, il calcio. Il primo campionato calcistico fu disputato nel 1912 a livello regionale. La prima partita fu disputata contro l’Alma Juventus Fano sul terreno del “Campo di Marte” di Soria, che delineò una rivalità mai sopita tra le due squadre e cittadine che sfocerà nei classici derby della marca pesarese. Negli anni seguenti la Vis Pesaro approdò in Serie D e Serie C, giocando le partite casalinghe sul terreno di Baia Flaminia fino al 1927, anno della costruzione dello stadio comunale “Tonino Benelli”, in onore al motociclista pesarese, morto durante una gara. Esso fu edificato dall’imprenditore edile e presidente vissino Romolo Rifelli. Da sottolineare che lo stadio fu inizialmente concepito anche come velodromo, grazie all’anello che circonda ancora il rettangolo di gioco.

L’interesse intorno alla Vis cominciò a crescere sfiorando picchi di 4000 presenze a domenica al “Benelli”, soprattutto negli anni tra il 1986 ed il 1989, quando a Pesaro arrivò l’allenatore Walter Nicoletti che dalla serie D portò i biancorossi in C1, vincendo due campionati di fila, e sfiorando nella terza stagione i playoff e la possibile promozione in Serie B Nelle file biancorosse giocavano giocatori del calibro di Marco Nappi, Andrea Tentoni e Renato Olive.

Nel 1993 arriva il primo fallimento: nonostante la salvezza raggiunta in C1, la dirigenza pesarese capeggiata da imprenditori di spessore come Berloni e Scavolini, decise di cedere la società a Fulvio Diamantini, imprenditore forestiero. La società venne esclusa dal campionato per inadempienze economiche e dovette ripartire dalla Serie D.

Da quelle macerie rinacque la Vis Pesaro 1898 S.r.l. che nella stagione 1993-94 tornò in Serie C

La Vis Pesaro 1898 nell’estate del 2005 venne esclusa dal campionato per non aver presentato nessuna documentazione relativa ai pagamenti, catapultando nuovamente la società nel dilettantismo. Nel 2005-2006 i biancorossi debbono quindi disputare la stagione nel purgatorio della Promozione marchigiana (girone A), palcoscenico inusuale per una compagine che ha militato per decenni fra i professionisti. Nell’annata più buia che il calcio pesarese abbia mai conosciuto, dove l’amministrazione comunale negò persino il campo di gioco alla società per i mancati pagamenti, la Vis Pesaro 1898 andò ai play-out contro l’Ostra e retrocedette dopo aver perso per ben 4-1 in casa e poi vinto inutilmente 1-0 in terra anconetana. Il fallimento non arrivava ad il sindaco ventilava l’ipotesi di costruire una seconda squadra cittadina. A salvare i pesaresi dalla Prima Categoria è proprio il fallimento della Vis Pesaro 1898 decretato il 24 luglio 2006 dopo una serie di perquisizioni e di sequestri di documentazione che portarono alla bancarotta fraudolenta (1,5 milioni con l’Erario, 3,7 milioni il totale).

Ci furono estenuanti trattative per una fusione tra le macerie della Vis Pesaro (il sindaco riuscì a trattenere il settore giovanile vissino iscrivendolo ad un campionato juniores sotto il nome di F.C. Pesaro) e il Villa95 oppure con il Real Montecchio, ma queste ipotesi non andarono a buon fine. Venne così fondata una nuova società, attraverso l’acquisizione dei diritti di partecipazione al Campionato di Promozione dalla società dell’Usi Urbinelli, basata a Borgo Santa Maria, che si estinse per lasciare spazio alla nuova società, l’ “Associazione Sportiva Dilettantistica Nuova Vis Pesaro 2006” che aveva come presidente Lorenzo Rossi.

Nel campionato di Promozione 2006-07, la Nuova Vis Pesaro, dopo un avvio stentato, culminato con l’esonero dell’allenatore Fontana, viene affidata a Severini e si classifica terza alle spalle di Osimana ed Urbania Calcio.
Dopo aver vinto anche la prima edizione della Coppa Marche di categoria contro la Cuprense (altra finalista del girone B), la squadra pesarese vinse i play-off nella finale sul neutro di Urbino contro l’Urbania Calcio (3-2), accedendo così al Campionato marchigiano di Eccellenza. Nell’estate del 2008, la Vis Pesaro si unisce al Villa Pesaro, squadra del quartiere di Villa Ceccolini che milita in Promozione, dando vita ad una nuova società: l’A.S.D. Futbol Pesaro 1898. Essa ha come obiettivo il rilancio del calcio pesarese, unendo le forze imprenditoriali in un consorzio. Ma la scomparsa del marchio storico, sebbene temporaneo, ha creato molti malumori nei tifosi pesaresi. La stagione 2010-2011 vede la Vis stazionare praticamente per tutta la stagione al limite della zona play-off che raggiunge con il quinto posto finale. La Vis Pesaro può così brindare al ritorno in Serie D. Nel campionato interregionale la squadra biancorossa viene inserita nel gruppo F, composto da squadre marchigiane, romagnole, abruzzesi e molisane; dopo un buon girone d’andata la squadra ottiene risultati peggiori in quello di ritorno e, dopo un cambio in panchina, la squadra ottiene la salvezza alla fine del campionato. Il torneo 2012-13 è il migliore della decade per la squadra biancorossa, guidata da Peppe Magi: la Vis conclude la stagione al quinto posto e si qualifica per i play-off, dove supera 2-1 il Termoli in semifinale ma deve arrendersi alla Maceratese in finale. Anche la stagione successiva viene ricordata per gli ottimi risultati conseguiti, nonostante una rosa infarcita di giovani: la Vis chiude infatti il campionato al sesto posto e si tiene per tutta l’annata al largo dalla zona retrocessione. Ben più difficile è il campionato 2014-15: questa volta i giovani non bastano e la squadra staziona sempre nei bassifondi della classifica nonostante il cambio di ben 3 allenatori (Possanzini, Bonvini, Ceccarini). La Vis chiude penultima e retrocede direttamente in Eccellenza.

Il 1º settembre 2015 viene ufficializzato il ripescaggio in serie D, campionato a cui quindi la Vis parteciperà per il quinto anno consecutivo. Alla guida dei biancorossi c’è Simone Pazzaglia, già in panchina nelle stagioni 2010/11 e 2011/12. Alla fine del girone di andata, con la squadra terzultima, Pazzaglia viene esonerato e gli subentra Daniele Amaolo. Sotto la guida di Amaolo, la Vis conquista 28 punti nel girone di ritorno, ottenendo la salvezza diretta con un turno di anticipo e chiudendo undicesima in campionato.

 

L’allenatore

Il nuovo allenatore della Vis Pesaro è David Sassarini. Il 43enne tecnico spezzino è reduce da una sfortunata esperienza in Lega Pro con l’Albinoleffe (esonerato dopo 11 giornate) che faceva seguito a positive esperienze in D. Su tutte gli ultimi due anni al Seregno con altrettanti playoff: il primo conquistato in rimonta dal penultimo posto, il secondo vinto, ma con il mancato ripescaggio in Lega Pro. Prima ancora panchine ingombranti come Venezia e Spal e un’Eccellenza vinta con la Pianese a scapito della ben più blasonata Pistoiese.

 

La rosa

Difesa quasi completamente rinnovata con gli innesti di Ficola dalla Fermana, Gennari dal Foligno, Mureno dall’Albinoleffe e Lorenzo Paoli dall’Ancona. A centrocampo spiccano l’arrivo di Marco Raparo (lo scorso anno tra Folgore Veregra e Samb) e il ritorno dalla squalifica del fantasista Giacomo Ridolfi. Attacco atomico per mister Sassarini con il capocannoniere Rocco Costantino (11 centri per lui; uno ogni 69 minuti) e con Nicola Falomi (3 gol per lui).

Formazione tipo (4-2-3-1): Molinaro; Rossoni, Paoli, Gennari, Mureno; Grieco, Raparo; Comi, Ridolfi, Tedesco; Costantino.

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