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SALVEZZA: il sogno è diventato un miracolo

Ho aspettato tanto il momento di scrivere finalmente di una salvezza cercata, desiderata, voluta fortemente. C’ho pensato perchè ero sicuro che questo avvenisse, ho cercato di contagiare con la mia sicurezza tutti quelli che avevo accanto. Ne ero sicuro perchè, come hanno cantato i ragazzi al termine della partita con l’Isernia, “la gente come noi non molla mai”!

Non molla questo è sicuro perchè quello che è successo a Monticelli in questa stagione avrebbe spinto a lasciare tante persone. Tante ma non tutte.

Un quartiere catapultato in una categoria insieme a città grandi più di Ascoli, con squadre dal passato glorioso in campionati professionistici. Chiunque si sarebbe presentato a testa bassa, cercando di non fare tanto rumore. La squadra invece quella testa non l’ha abbassata mai, ha affrontato tutti con il coraggio, la spavalderia di chi sa che in quel campionato ci può stare. La partenza è sprint e va aldilà di ogni più rosea aspettativa; la vittoria al Riviera delle Palme del 4 ottobre rimarrà un segno indelebile negli occhi e nelle corde vocali di chi ha potuto assistere a quell’impresa.

Chi non ha vissuto in pieno questi mesi al campo o seguendo le sorti della squadra non ha però ancora ben chiara la portata di questa impresa, di questo miracolo sportivo: la squadra con il budget più basso per i rimborsi dei giocatori, un gruppo di ragazzi proveniente quasi totalmente da Ascoli e la sua provincia, una squadra fatta di persone che lavorano e con la conseguente necessità di allenarsi alle 19 in un campo condiviso con tante altre squadre dilettanti. Una squadra di serie D costretta ad allenarsi nella metà di un campo non regolamentare.

Fatti che hanno poco a che fare con il calcio (e probabilmente amplificati in maniera errata) hanno costretto la dirigenza a vendere diversi giocatori a gennaio. Nel girone di ritorno, mentre tutti compravano giocatori dalla Lega Pro, il Monticelli è costretto a vendere. A questo punto solo un folle avrebbe continuato a sognare, solo un folle non avrebbe pensato di mollare, solo un folle avrebbe portato il Monticelli alla salvezza.

Per fortuna in società di folli ce ne sono tanti e questo sogno si è trasformato in un miracolo, un miracolo che spero la città intera possa capire fino in fondo per rendere merito a questi ragazzi e a questa società.

Io mi sento solo di ringraziare tutti per questo anno indimenticabile: per il gol di Alijevic con l’Amiternina, per le mani di Petrucci vicino alle orecchie a San Benedetto, per la corsa di Rega verso i tifosi, per la progressione di Margarita, per le tante parolacce dei giornalista sambenedettesi, per il gol di Galli a tempo scaduto contro la Vis e l’urlo di Sosi dopo il pareggio con il Chieti. Non dimenticherò mai gli applausi dei tifosi del Matelica dopo una prestazione perfetta e i tanti chilometri per seguire la squadra, non dimenticherò il freddo di Scoppito e l’errore di Agnone, non dimenticherò il gol di Traini con la Samb e il pallonetto di Filiaggi con il San Nicolò, la tensione dei play out e il senso di liberazione al fischio finale.

Grazie a tutti, un anno indimenticabile, un anno che rimarrà per sempre nei cuori di tante persone e ora prepariamoci per il BIS

Forza MONTICELLI

 

 

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